Archivi categoria: Disturbi e psicopatologie

Con il termine Psicopatologia si intende indicare una situazione di forte disagio individuale contraddistinta da una sintomatologia di origine psicologica, la quale, poi, si diffonde e interessa tutto l’organismo.

Tale situazione solitamente investe in modo graduale e disfunzionale non solo la parte soggettiva, ma anche le altre fondamentali aree vitali dell’individuo: quella sociale, scolastica, interpersonale, familiare, lavorativa, sessuale, etc.

Si genera così un vero e proprio Disturbo Psicologico definito e caratterizzato da specifici sintomi psicofisici che, come accennato, vanno a creare disagio e menomazione nelle molteplici sfere cruciali per il mantenimento del benessere e della salute sia psichica, che fisiologica.

La perfezione è un cristallo fragile e senza vita

«Dove c’è un negozio di porcellane non è lontano nemmeno l’elefante.»
[Ernst Bloch – Tracce]

«Si esita molto a intraprendere qualcosa di troppo bello. Non solo per scaramanzia, ma anche perché le forme ideali non sono tanto robuste. Il primo conflitto rimette in gioco tutto ciò che non aveva trovato posto nell’atmosfera nobile e quieta dell’ideale. Non bisogna che le cose siano perfette come se fossero dipinte, altrimenti non riescono a vivere.»

Attenti alla perfezione - Basta una semplice impronta a rovinare una stanza bianca.Cercare la perfezione, di aderire a un ideale astratto, ci pone costantemente a rischio di inevitabili fallimenti, facilmente soggetti a immancabili critiche e giudizi, cotretti a fatiche improbe per ‘tenere tutto assieme’.

La ricerca ossessiva della perfezione e di adempiere a un’immagine ideale (di persona, di famiglia, di ‘capo’…) comporta un carico di tensione spesso difficilmente sopportabile. Nei momenti di fragilità che minano la nostra capacità di gestire una situazione, questo stress può portare a stati d’ansia diffusa e di crisi, secondo uno schema tipico di illusione -> delusione -> depressione.

La nostra vita non è un dipinto appeso a un muro, da rimirare con gli occhi degli altri, un fragile cristallo pericolosamente affidato a mani maldestre, ma una tavolozza sulla quale i colori devono continuare a mescolarsi, in una confusione vitale di sfumature. Una creta da plasmare in forme cangianti e meravigliosamente imperfette.

Basta una semplice impronta a rovinare una stanza perfettamente bianca, mentre ogni imperfezione svanisce nell’arcobaleno, celata da mille incredibili sfumature.

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Riferimenti bibliografici:
Ernst Bloch – Tracce [Garzanti ed. – 2015]

Sei convinto che fumare riduca l’ansia? Niente di più sbagliato!

Secondo un pregiudizio (o una giustificazione) comune, tra i fumatori abituali, la sigaretta sarebbe un modo infallibile per combattere l’ansia, mentre smettere li porterebbe a essere molto più nervosi. Errore! È invece la disintossicazione dal tabagismo che, eliminando i sintomi di astinenza, riduce sensibilmente i livelli di ansia di chi fuma con l’intenzione di gestire lo stress.

Un recente studio pubblicato sul British Journal of Psychiatry ha analizzato lo stato psicologico di quasi 500 fumatori che stavano iniziando un programma di disassuefazione dal fumo e intendevano curare il proprio tabagismo. La scoperta è che i soggetti che 6 mesi dopo ci erano riusciti presentavano una significativa riduzione dei livelli di ansia.

L'eliminazione della dipendenza dal fumo è un passo decisivo per combattere l'ansia e prevenire il panico

 

La ricerca ha analizzato anche le differenze tra i diversi stili di comportamento, suddividendo il campione in due gruppi: tabagisti per piacere e tabagisti per ridurre lo stress. La riduzione dell’ansia è risultata maggiore nei soggetti che fumavano per gestire lo stress, rispetto a quelli che fumavano essenzialmente per piacere.

Al contrario, esaminando i fumatori che avevano abbandonato il programma e che non erano quindi riusciti a smettere, i ricercatori hanno evidenziato un aumento dell’ansia fra chi fumava per gestire lo stress, mentre il livello di ansia di chi fumava per puro piacere era rimasto stabile.

La diminuzione dell’ansia in chi fumava per gestire lo stress era dovuta all’eliminazione dei sintomi d’astinenza, fra i quali l’ansia, che li portava ad accendersi la prima sigaretta già al risveglio. La disintossicazione ha eliminato il problema dell’astinenza e si è quindi dimostrata efficace per combattere l’ansia.

Fumo e attacchi di panico

Introdurre nel corpo centinaia di sostanze tossiche attraverso il fumo di tabacco fa aumentare i livelli di ansia nei soggetti che già ne soffrono o si sentono stressati, interagendo in particolare con l’aumentata sensibilità ai disturbi respiratori tipica dell’ansioso.

L'eliminazione della dipendenza dal fumo è un passo decisivo per combattere l'ansia e prevenire il panicoPer i fumatori è infatti maggiore il rischio di sviluppare attacchi di panico, per motivi strettamente fisiologici: la sostituzione dell’ossigeno trasportato dall’emoglobina nel sangue con il monossido di carbonio interferisce con la funzione respiratoria e peggiora lo stato di salute complessivo dell’organismo, diminuendo l’ossigenazione dei tessuti, e generando nel soggetto uno stato di malessere che incide molto negativamente sullo stato psicologico degli ansiosi, particolarmente sensibili ai fastidi che riguardano la respirazione (“fame d’aria”, paura di soffocare, sensazione di respirare poco e/o male).

Fumare non ha quindi alcuna utilità nell’alleviare ansia e stress, mentre è proprio l’eliminazione della dipendenza dal fumo a costituire un fattore di protezione da ansia e panico.

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Dieci tecniche per affrontare tutte le cose che abbiamo da fare

Uno degli esercizi più importanti: “Rallentate anche se avete la sensazione che sia sbagliato”. Provate a non fare assolutamente nulla per dieci minuti dopo aver finito un lavoro: più vi è difficile e più significa che ne avevate bisogno. http://goo.gl/bikak1

[Fonte: Internazionale.it]