Disturbi d’ansia: Attacchi di panico

Attacchi di panico con o senza agorafobia

Il panico viene a volte definito la forma più estrema della paura. Essa consente di allertare l’organismo di fronte a situazioni pericolose, è quindi una risorsa. Diviene patologica quando supera un certo limite. I sintomi più comuni e le manifestazioni dell’attacco di panico possono essere: aumento del battito cardiaco fino a pensare ad un infarto, sudorazione eccessiva, tremore, difficoltà respiratorie, senso di svenimento, paura di morire, vertigini o giramenti di testa. Oltre a questi alcune persone lamentano problemi come formicolio ai piedi o mani, minzione frequente, mal testa, problemi allo stomaco o all’intestino, sensazione di paralisi, terrore paralizzante.

Pur essendo diverse le paure scatenanti il panico, la struttura di funzionamento rimane la stessa. Si genera un circolo vizioso che mantiene la paura fino a farla divenire panico. Questo tipo di patologia, benché sia così dilagante e pervasiva nella vita del soggetto, non significa sia una condanna della quale sembra impossibile liberarsi. Al contrario invece, essendo dai noi costruita e mantenuta attraverso le tentate soluzioni, tale paura patologica può essere da noi stessi destrutturata. Le terapie farmacologiche pur dando un sollievo momentaneo, eliminando la componente fisiologica legata all’ansia, hanno poca influenza su ciò che viene percepito come stimolo pauroso il quale rimane. Una volta terminato il farmaco, la paura di avere ulteriori attacchi, e/o gli attacchi stessi possono ripresentarsi e a volte più forti di prima. Ciò che bisogna “curare” è la percezione distorta degli stimoli per noi scatenanti il panico.

Un brevissimo e folgorante istante dominato dalla percezione di un’incontenibile paura di morire o paura di perdere il controllo del proprio corpo, innesca l’escalation fino al panico. A questo punto la persona comincia a mettere in atto dei tentativi di soluzione del problema i quali, invece di risolverlo, lo mantengono, addirittura lo incrementano, creando un circolo vizioso patogeno. La ripetizione di tali tentate soluzioni per un certo periodo ti tempo, porta alla strutturazione di una sindrome da attacchi di panico.

Obiettivo della terapia strategica è quello di interrompere il circolo vizioso citato di tentate soluzioni, attraverso specifici stratagemmi che portano la persona a superare completamente e definitivamente il panico e, successivamente, ad acquisire piena consapevolezza di come funzionava il proprio problema e di come sia stato possibile affrontarlo e vincerlo grazie ad un’attivazione guidata delle sue risorse personali.

Il Modello di Terapia Breve Strategica elaborato da Paul Watzlawick e Giorgio Nardone in collaborazione con gli Studi Affiliati dislocati in tutta Italia e nel mondo, si è dimostrato il più efficace ed efficiente nel trattamento delle varie forme in cui si può manifestare la paura. Grazie alla ricerca empirica continuamente in evoluzione presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo e gli Studi affiliati, è possibile affermare che, negli ultimi vent’anni, il 95% dei casi di attacchi di panico è stato risolto in una media di 7 sedute. Combattere l’ansia e l’attacco di panico in tempi rapidi è quindi possibile.
  


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