Disturbi sessuali femminili

Principali disturbi sessuali femminili:

  • disturbo dell’eccitazione sessuale femminile: incapacità di raggiungere o mantenere una risposta adeguata di eccitazione fino al termine del rapporto sessuale che determina assenti o insufficienti lubrificazione e tumescenza dei genitali.
  • Dispaurenia: dolore vaginale, acuto o meno, che si manifesta al momento della penetrazione, sotto forma di irritazione, bruciore o infiammazione all’entrata della vagina oppure all’altezza del collo dell’utero.
  • Disturbo dell’orgasmo femminile: ricorrente o persistente assenza dopo una fase di eccitazione normale;
  • Disturbi del desiderio: calo del desiderio (desiderio sessuale ipoattivo) o totale assenza di desiderio (disturbo da avversione sessuale). Il primo porta all’evitamento dei rapporti sessuali, mentre il secondo a rifiutare qualsiasi contatto con un partner sessuale. Può avere come base una fobia o un trauma;
  • Parafilie: l’eccitazione viene stimolata da fantasie o da comportamenti fuori dalla norma, con forte disagio personale e/o sociale.

    La Terapia Breve Strategica ha evidenziato secondo il modello della ricerca-intervento due tipiche tentate soluzioni ai disturbi sessuali:

  • – sforzo volontario di provocare o inibire reazioni e/o sensazioni che sono naturali. Il rilassamento lascia il posto alla contrazione eccessiva, l’abbandono al completo controllo. Il paradosso del “sii spontaneo” governa questi momenti trasformando qualcosa di piacevole in disagio. Questa sensazione iniziale può divenire in seguito dolore o paura;
  • – fuga dalle sensazioni e/o reazioni spontanee a cui non posso resistere. Il piacere, vissuto come negativamente perturbante, è la sensazione, da cui devo scappare perché non riesco a resistergli. Si delinea così il paradosso del “se te lo concedi puoi rinunciarvi, se non te lo concedi diviene irrinunciabile“. Se si vuole inibire bisogna pensare proprio alla cosa non voluta; questo fa partire l’impulso per un’attivazione neuroendocrina, la cui conclusione è l’eccitazione sessuale; una volta attivata, fermarla non si può. Evitare del tutto l’esposizione alle tentazioni risulta l’unica soluzione, ma tutti gli sforzi fatti per evitare le sensazioni piacevoli le rendono più forti e sconvolgenti.

    La ricerca-intervento costantemente in essere e in evoluzione presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo e gli studi affiliati svolta negli ultimi vent’anni rivela un’alta efficacia del Modello sui disturbi sessuali femminili, con una percentuale di risoluzione del 91 % dei casi trattati.


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